17.10.2013 – Cari onorevoli Patrizia Maestri e Giorgio Pagliari, in qualità di presidente della sede di Parma dell’Anmic rimango sgomento nell’apprendere dalla stampa che nella bozza della Legge di Stabilità approvata in data 15 ottobre 2013 dal Consiglio dei Ministri siano contenute alcune norme decisamente penalizzanti per gli invalidi civili.
Nella bozza del testo normativo è fissato un limite reddituale per la concessione dell’indennità di accompagnamento: 60mila euro annui lordi per il solo richiedente, 80mila euro annui lordi per chi è coniugato (sommando anche il reddito del coniuge). Non solo: dal testo normativo, che appare tecnicamente confuso, sembra evincersi che per il calcolo di tale limite, non solo non vadano conteggiate deduzioni e detrazioni, ma concorra anche l’importo dell’indennità stessa. Cito: “… l’indennità è corrisposta in misura tale che, considerando l’importo della stessa, non comporti un reddito complessivo superiore ai predetti limiti”.
Per chi invece è già titolare di indennità di accompagnamento la bozza della legge stabilisce il blocco della rivalutazione annuale.
Ancora una volta si presenta il conto della crisi alle persone più svantaggiate: l’indennità di accompagnamento serve per pagare i servizi essenziali che lo Stato non è in grado di erogare ai disabili gravi non autosufficienti. Permetterne la limitazione è in netto contrasto con la stessa natura giuridica dell’indennità.
E’ assurdo che l’Italia, che ha ratificato la Convenzione Onu sui Diritti delle Persone con Disabilità, adotti provvedimenti legislativi in netto contrasto con la stessa.
Sono pertanto a chiederVi di sensibilizzare i colleghi Onorevoli e attivarVi in prima persona affinchè durante l’iter di approvazione della Legge di Stabilità in Parlamento venga eliminato questo ulteriore odioso attacco ai diritti dei disabili gravi.

Il Presidente della sezione Anmic di Parma
Alberto Mutti