26.04.2014 – Passione, voglia di vincere, orgoglio dei risultati raggiunti, capacità di innovazione: questo il clima che si respirava a Palazzo del Governatore al convegno organizzato dal Comune, che ha tenute incollate alla sedia per quasi quattro ore un centinaio di persone che hanno compreso cosa significa investire nello sport adattato da tutti i punti di vista: sanitario, sociale, economico e anche turistico, insomma cosa significa fare delle discipline paralimpiche una occasione di sviluppo per il territorio.

Il senso del convegno è stato chiarito subito dalle parole introduttive del sindaco: “E’ una opportunità per gli atleti e anche per le aziende – ha affermato Federico Pizzarotti – stiamo parlando di obiettivi da raggiungere e superare per il futuro. Siamo insuperabili, insieme si può davvero fare tutto”.

Messaggio ottimistico condiviso dall’assessore allo sport: “Oggi parliamo di atleti, di ausili, di opportunità per il territorio – ha affermato Giovanni Marani – spero che l’incontro di oggi diventi un seme da quale possa nascere qualcosa di più . Lo dobbiamo anche agli atleti di Parma, che sono i nostri migliori testimonial nel mondo”.

Dopo il saluto di Paola Casali, sindaco di Bagnolo in Piano, i lavori sono entrati nel vivo con la relazione di Luca Di Nella, del dipartimento di economia dell’Università, che ha ripercorso il quadro normativo sullo sport, dalla sentenza Bosman alla legge Melandri, passando attraverso le convenzioni internazionali, con riferimento particolare allo sport adattato. Di Nella ha quindi illustrato le statistiche del settore, dalle quali si evince che lo sport adattato può essere una chance di sviluppo industriale, commerciale e turistico, “un mercato con ampi spazi di crescita, che crea nuovo lavoro e nuove professionalità”.

Walter Antonini, delegato allo sport della Provincia ha parlato di “un mercato potenzialmente molto forte e poco compreso, anche dai giornali sportivi”. “Ci sono tante persone – ha detto – che esprimono bisogno di fare sport, di giocare, che sono disposte a investire nel loro benessere, quindi si apre al strada ad una nuova attenzione commerciale e turistica”.

Emilia Caronna dell’Università di Parma ha portato l’esperienza dello sportello promosso dall’Università, che ha trovato attenzione e ascolto da parte delle istituzioni, e che in un anno ha portato ad inserire 59 ragazzi disabili in attività sportive: “E’ stato complicato e difficile – ha affermato Caronna – ma siamo riusciti ad ottenere risultati molto lusinghieri”.

Del percorso dalla medicina riabilitativa alla pratica sportiva adattata ha parlato Gerardo Malangone, consulente esperto di ausili: “Immaginate le difficoltà di una persona che esce da un grave incidente. Lo sport aiuta ad affrontare in modo più positivo la disabilità, ma occorre mettere le persone in condizione di praticarlo, fornendo aiuti adeguati. Il sistema Parma – ha concluso Malangone – inizia bene con il convegno di oggi”.

Quanto sia complicato avviare le persone alla pratica sportiva, soprattutto quella agonistica, lo si è compreso dalle parole di Cosimo Costantino, preside dei Scienze motorie e già medico sportivo, che ha spiegato che sono necessari percorsi individualizzati, basati sull’incontro fra medicina e tecnologia: “Una valutazione approfondita – ha detto – sta alla base di una preparazione fisica mirata per ottenere il massimo risultato possibile”.

Quindi Ruggero Vinai (Off Carr) ha portato la sua esperienza imprenditoriale di costruzione delle carrozzine, avviata dopo essere stato colpito da un incidente in età giovanile: “Un passo dopo l’altro – ha concluso – si diventa campioni, nella vita e nello sport”.

Un vero e proprio concentrato di alta tecnologia è la hand bike di Alex Zanardi, creata nell’azienda di Gianpaolo Dallara, che ha descritto come è nato il prototipo sul quale Zanardi ha vinto tre medaglie alle Paralimpiadi di Londra 2012. Dallara ha anche voluto esprimere apprezzamento per ciò che Parma sta facendo per lo sport adattato e guarda con fiducia al futuro.

Enrico Campari , produttore di parastinchi indossati dai campioni del calcio in tutti gli stadi del mondo, ha quindi illustrato il suo progetto per la costruzione di una pedana paralimpica per la scherma, “una sfida interessante, che risponde ad un bisogno manifestato da atleti che hanno questa necessità, ma che può anche aprire un mercato”.

Infine la testimonianza di un “insuperabile doc (come lo ha definito il conduttore Andrea Grossi), Norberto De Angelis, che ha dedicato una vita allo sport e al volontariato. Proprio mentre lui, allora campione europeo di football americano, era in Africa come volontario, fu vittima di un incidente, si risvegliò in Italia e il medico gli disse “Mi dispiace Norberto, non camminerai più”. Ma da allora Norberto di strada ne ha fatta tanta, ha attraversato l’America con al sua hand bike ed è tornato in Africa, in Tanzania, per aiutare disabili “meno fortunati” di lui.

Alla fine ha chiamato sul palco i suo amico Massimo Giovanelli, campione della palla ovale, ora impegnato con il CIP Provinciale: “Oggi – ha concluso Giovanelli – iniziamo un percorso di squadra che può portare Parma a diventare modello di riferimento nazionale dello sport per i disabili”.