05.12.2014 – L’Anmic è consapevole che i tagli dei trasferimenti del Governo verso i Comuni sono pesanti e difficili da sostenere, ma pensare che i primi a farne le spese siano gli alunni disabili, e di conseguenza le loro famiglie, è una vergogna.
Che i tagli mettano a rischio totalmente i Servizi di Integrazione scolastica per gli alunni con disabilità e le attività di supporto per il periodo estivo, a giudizio dell’Anmic, è frutto di una scelta insensata dell’Amministrazione, se non nell’ottica di una contrapposizione puramente politica al Governo.
Il servizio pesa per 2,5 milioni sul bilancio comunale. Perchè tagliare completamente questa cifra, non particolarmente rilevante rispetto al bilancio comunale, e non invece operare tagli in altri ambiti o al peggio lineari? In questo modo, oltre a 150 educatori che si ritroveranno disoccupati, come al solito sarà la famiglia a doversi far carico dei problemi. Spesso i genitori si troveranno a compiere scelte drammatiche, come eventualmente lasciare il posto di lavoro per poter assistere i propri figli nel percorso educativo. Si verificherà così un calo di risorse nella famiglia, sempre più sola e abbandonata dalle Istituzioni che dovrebbero invece garantirne i diritti fondamentali.
L’Anmic ricorda a tutti, e quindi anche all’Amministrazione comunale di Parma, che l’art. 34 della Costituzione, ai primi due commi recita: “La scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita”. Questo principio costituzionale non è soltanto prerogativa del Governo, ma vincola anche l’operato delle Amministrazioni locali.
L’Anmic, sezione provinciale di Parma, sostiene la protesta degli educatori e sarà presente domattina al loro fianco al presidio sotto i portici del Grano.