19.11.2015 – L’Anmic nazionale, in seguito a numerose segnalazioni giunte dalle sedi provinciali, ha inviato una diffida all’Inps affinche desista dall’applicazione di alcune modifiche inserite nel certificato medico introduttivo della domanda di riconoscimento di invalidità, che cotrastano con la legge di riferimento e sono fortemente prevalicanti per l’Associazione. La diffida è stata inviata per conoscenza al Ministro del Lavoro Giuliano Poletti e al sottosegretario on. Franca Bonelli.

L’Anmic, associazione storica di riferimento per la categoria, l’unica riconosciuta con DPR; dal 1965, per effetto della legge 458, esercita la tutela e la rappresentanza di tutti gli invalidi civili fisici e psichici. Per questo l’Anmic ha il diritto a partecipare alle Commissioni per l’accertamento dei presupposti medico legali per il riconoscimento dei benefici pensionistici della categoria di riferimento. Lo stabilisce chiaramente la legge 295 del 1990; che prevede la presenza in Commissione di medici in rappresentanza dell’Uici per la valutazione della cecità, di quelli dell’Ens per la sordità e di quelli dell’Anffas per la disabilità intellettiva dei minori.

Unico caso quest’ultimo in cui l’Anffas ha diritto a partecipare alla commissione con un proprio medico, unitamente ad un collega in rappresentanza di Anmic. Quando la valutazione della disabilità intellettiva riguarda un soggetto maggiorenne l’unico medico titolato a prendere parte alla Commissione è, per legge, il rappresentante dell’Anmic. A nulla vale la modifica dello statuto dell’Associazione deciso da Anffas nel 2005 per estendere la propria tutela ai maggiorenni: se ciò avesse qualche valore, qualsiasi Associazione potrebbe modificare il proprio statuto e pretendere di partecipare alla valutazione di soggetti di cui non esercitano la tutela.

Nelle modifiche introdotte esiste anche un elenco di patologie di presunta “competenza Anffas”; l’Anmic contesta questo elenco poichè l’Inps non ha alcun potere di definire le competenze di una associazione, peraltro assimilando un elenco stilato dall’associazione stessa.

Per questi motivi l’Anmic avvisa e diffida l’Inps perchè elimini le modifiche introdotte; riconosca all’Anffas il diritto a partecipare soltanto agli accertamenti relativi ai minori psichici, contestualmente ad un medico dell’Anmic; e chiarisca che questi ultimi hanno il diritto di fare parte di tutte le commissioni di accertamento che riguardano gli invalidi civili, siano essi fisici o psichici.

Qualora le legittime richieste dell’Associazione fossero disattese, l’Anmic sarà costretta ad impugnare nelle opportune sedi le modifiche introdotte, contra legem, dall’Inps; nonchè ad impugnare tutti i verbali adottati dalle Commissioni la cui composizione risulti contraria alla normativa vigente. Infine l’Anmic sarà costretta a denunciare, tramite un esposto all’Autorità giudiziaria, il cosciente e volontario comportamento dell’Inps ai danni dell’Associazione, privata illegittimamente di una parte notevole del suo ruolo di rappresentanza e tutela di tutti gli invalidi civili, fisici e psichici.