18.05.2017  – Si è svolto ieri “Essere umano non ha prezzo”, l’incontro conclusivo del “Festival Oltremondi“, il programma di appuntamenti culturali contro ogni forma di discriminazione. L’evento ha riscosso molto successo, riempiendo tutti i 100 posti dell’aula magna del liceo classico Romagnosi. L’incontro ha voluto mettere in relazione l’Aktion T4, il programma nazista di eliminazione dei disabili, e l’approccio attuale nei confronti dei migranti, partendo dai concetti comuni. Per esempio, la definizione di “vite indegne di essere vissute”: modo di definire i disabili, che ne giustificò l’eliminazione, modo di definire, da parte di popolazione, media e politica, i migranti oggi, negando loro l’accoglienza, o comunque ostacolandola.

L’appuntamento è stato organizzato in particolare dalle associazioni Anmic, Svoltare e La Tenda Rossa, in collaborazione con tutte le associazioni che hanno contribuito al Festival Oltremondi.

I saluti iniziali sono stati affidati a: Guido Campanini, dirigente scolastico del Romagnosi, Nicoletta Paci, vicesindaca di Parma e Alberto Mutti, presidente provinciale Anmic e vicepresidente nazionale. Successivamente sono state presentate le due mostre allestite nei corridoi (secondo piano) del liceo: “Ricordiamo”, sull’Aktion T4, illustrata da Carlo Passeri, presidente di Anffas Parma, e Gabriella Manelli, dell’Anpi; “Volti di Parma” di Svoltare Onlus, con fotografie della città realizzate dai migranti, illustrata dal curatore Luca Monducci, dell’Accademia fotografica Alfa Parma.

Si è poi entrati nel cuore dell’appuntamento, con le tre relazioni centrali. La professoressa Emanuela Giuffredi, del liceo classico Romagnosi e dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea, ha raccontato il viaggio della memoria al Castello di Hartheim, uno dei luoghi simbolo dell’eliminazione dei disabili. Pedro Apollos, di Ciac Onlus, ha illustrato come funziona il sistema di accoglienza in Italia e, in particolare, a Parma. Infie, il professor Claudio Cernesi, dell’Università di Modena e Reggio Emilia, ha parlato delle “differenze e diversità come elementi di contrasto inclusivi o emarginanti nella costruzione dell’identità”, creando il collegamento tra le varie considerazioni che si sono avute nella storia del “diverso”, in particolare disabili e migranti.

 

Di seguito l’intervento integrale di Alberto Mutti, presidente provinciale e vicepresidente nazionale Anmic

Un saluto molto cordiale a tutti gli intervenuti. Un ringraziamento particolare al preside del liceo classico Romagnosi che ha consentito al Festival Oltremondi di allestire due mostre importanti e significative nei locali di questa scuola che rimarranno aperte sino al 24 maggio 2017 e che oggi ospita anche questo incontro.

Credo sia appena il caso di ricordare a tutti gli intervenuti, cosa ha rappresentato il liceo classico Romagnosi, i suoi straordinari insegnanti che, nel decennio 1935-1945, forgiarono e formarono una gran parte degli studenti, utilizzando una cultura “diversa”. E’ quindi importante ricordare che questa scuola fu la culla di quella “officina parmigiana” che consentì la difficile ripresa della vita cittadina nel Dopoguerra e successivamente. E’ pertanto con viva soddisfazione che l’Anmic, che da oltre 60 anni si batte perché alle persone disabili siano riconosciuti ed assicurati il pieno ed uguale godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà così come previsto nella nostra Costituzione, legge fondamentale dello Stato, ottenuta grazie a quella cultura nata in queste aule, ha volentieri portato il proprio contributo, anche culturale, in questo seminario.

Da sempre l’Anmic combatte contro la discriminazione e contro coloro che considerano le persone disabili persone diverse. Oggi, purtroppo, ancora una volta, assistiamo a tutto un movimento che, facendo leva sull’egoismo, qualità negativa della persona, porta una parte della società a creare nuovi diversi, ossia i migranti. A questa operazione, che potrebbe essere paragonata alle famigerate leggi razziali, di ben triste memoria, l’Anmic dice “basta” e si impegna ad adottare ogni misura appropriata contro questa nuova discriminazione che, a parer nostro, sa tanto di vecchio.