08.12.2017 – Una delegazione dell’Anmic Emilia Romagna è stata ricevuta martedì a Bologna dalla vicepresidente della Regione Emilia Romagna e assessore al Welfare, Elisabetta Gualmini. A far parte della delegazione della più grande associazione italiana di tutela dei diritti dei disabili c’erano Francesco Deggiovanni, presidente regionale Anmic, Alberto Mutti, vicepresidente nazionale, i rappresentanti territoriali (Parma, Reggio Emilia, Modena e Forlì-Cesena) Walter Antonini, Mara Cadonici, Ottorino Gelmini, Loretta Lega.

All’incontro ha partecipato anche la consigliera regionale Barbara Lori, che ha portato le emergenze riscontrate, in particolare nel nostro territorio, sul fronte dell’inserimento lavorativo dei disabili.

L’incontro istituzionale è stata l’occasione per ribadire le priorità di Anmic sui territori della regione, finalizzate alla tutela morale ed economica delle persone con disabilità. Grande preoccupazione è stata sottolineata in tema di lavoro, dove l’obbligato passaggio dalle borse lavoro ai tirocini formativi ha di fatto causato, in numerosi casi, un’interruzione dell’inserimento nel mondo lavorativo del disabile. Il lavoro sarà oggetto particolare di un prossimo incontro con l’assessore regionale al Lavoro, Patrizio Bianchi.

Durante l’incontro si è anche affrontato il tema delle barriere architettoniche, sul quale la vicepresidente Gualmini ha ribadito la convenzione in essere con il Criba (Centro Regionale di Informazione sulle Barriere Architettoniche) e l’auspicato rifinanziamento della legge 13/89 per il superamento delle barriere negli edifici privati. “Quella delle barriere architettoniche è una priorità anche per la Regione Emilia Romagna: abbiamo da poco approvato l’erogazione dei contributi  per 2 milioni di euro che ci ha permesso di finanziare interventi per oltre 600 famiglie a livello regionale. E’ una risposta concreta alle tante persone che hanno bisogno di essere aiutate  per rimuovere gli ostacoli presenti nelle proprie case”.

Inoltre, la figura del “caregiver” (colui che presta assistenza al famigliare non autosufficiente e gravemente disabile), per cui “l’Emilia Romagna è stata la prima regione in Italia a dotarsi di una legge ad hoc, sull’esempio di altri Paesi europei, che riconosce il ruolo del familiare, del convivente, della persona amica che si prende cura di una persona cara non autosufficiente”.

Per questo il fondo da 60 milioni sui prossimi tre anni previsto in legge di bilancio in discussione al Senato – ha spiegato la vicepresidente regionale – è un’ottima notizia.

Infine, l’Anmic ha ribadito il proprio impegno a livello regionale sui cosiddetti “Durante Noi” e “Dopo di Noi”, accogliendo con favore lo slittamento al 30 marzo 2018 il termine per la richiesta di contributi alla luce di progettualità innovative.