18.09.2015 – Il deprecabile episodio che ha coinvolto martedì scorso a Torino il presidente del Cip e vice presidente dell’Anmic Luca Pancalli, cui è stato negato l’accesso a un taxi perchè l’operatore non voleva caricare la carrozzina, non può essere dimenticato in fretta e archiviato come un accadimento disdicevole, ma isolato e poco significativo.

Non bastasse la palese discriminazione subita da Pancalli, va ricordato che il regolamento dei tassisti all’articolo 35 primo comma dice chiaramente che “il servizio taxi è accessibile a tutti i soggetti portatori di handicap” e che “la causa dell’handicap non può costituire motivo di rifiuto alla prestazione”.

Giunte le opportune scuse dell’Amministrazione comunale e dai rappresentanti della categoria; incassata la solidarietà del presidente del Coni Malagò, del sindaco Fassino e del presidente nazionale Anmic Nazaro Pagano, cui la sezione di Parma si unisce con forza e sincero affetto; pensiamo sia opportuno fare tesoro delle parole rilasciate dallo stesso Luca Pancalli a Radio 24. Il presidente del Comitato Italiano Paralimpico ha sottolineato la necessità di non generalizzare, colpevolizzando una categoria: “Mi spiace questo clamore, tra l’altro sono stato spesso a Torino per le Paralimpiadi e non ho mai avuto problemi; ma quello che è successo non va sottovalutato perchè non possiamo permetterci cali d’attenzione”.

Un concetto purtroppo di grande attualità per i disabili, le loro famiglie e le associazioni come l’Anmic che ne devono tutelare i diritti. Spesso, troppo spesso, non possiamo indirizzare i nostri sforzi e le nostre energie per ottenere diritti ancora non riconosciuti, perchè siamo costretti invece a lottare per difendere diritti che dovrebbero già essere acquisiti e garantiti. Diritti che, lo sanno bene i disabili di Parma e le loro famiglie, vengono messi in discussione in misura ancora maggiore quando le risorse economiche diminuiscono; quando le difficoltà quotidiane aumentano facendo affiorare negli individui l’egoismo tipico del “basta che non tocchi a me”.

Per questi motivi la sezione provinciale di Parma dell’Anmic condivide in toto le parole del presidente Pagano quando si augura che l’episodio “possa servire in futuro ad una maggiore presa di coscienza, della pubblica opinione come delle Istituzioni, in merito alla necessità di un maggiore impegno collettivo nel rendere concreti i diritti e soprattutto la dignità per tutti i disabili italiani”.

Concludiamo con una frase che utilizziamo per la nostra campagna tesseramenti, che ben si accomuna con l’esortazione di Pancalli a non concedersi cali d’attenzione, e può diventare un suggerimento importante per tutti: “Il diritto acquisito resta solo se difeso quotidianamente attraverso la mobilitazione di tutti. In primo luogo della tua!”.