Nel 2023 il Fstival della Parola raggiunge la “doppia cifra”.
Dopo l’anteprima del 3 marzo scorso (ospite l’ex magistrato Giuseppe Ayala), la manifestazione vedrà la sua realizzazione tra l’8 giugno e il 4 settembre.

Tra i protagonisti dei vari appuntamenti di questa X edizione, l’illustratrice Takoua Ben Mohamed, la scienziata Antonella Viola, il magistrato Nicola Gratteri (con l’anteprima dedicata all’Anmic, con il nostro presidente Walter Antonini e il nostro vicepresidente Umberto Guidoni, venerdì 30 giugno, alle ore 21, allo Csac-Abbazia di Valserena), l’attrice Valentina Lodovini, la poetessa Mariangela Gualtieri, i giornalisti e scrittori Pap KhoumaNello ScavoChiara PiaggioGiulio CavalliPierluigi SenatoreFabio PasiniClaudio PedroniNicola BassanoFiliberto Molossi, i cantanti Elio (con Cesareo delle Storie Tese), Paolo Jannacci (e la sua band), Giulio Casale, la Filarmonica di ParmaLuca Violini e la Banda giovanile John Lennon, la compagnia Il Sogno, l’ex ciclista Claudio Chiappucci, l’ex calciatore Sebastiano Nela e poi ancora Luciano MessiSimonetta Anna ValentiSilvana BadaloniFlavia Zucco.

Sin dal suo debutto nel luglio 2014, con la partecipazione, tra gli altri, di Tito Stagno e Luca Parmitano nel 45° anniversario del primo allunaggio, il festival ha sempre puntato a creare incontri e commissionare (o ospitare) spettacoli sinestetici, in occasione di celebrazioni d’interesse nazionale o particolari ricorrenze legate a figure della musica, del cinema e, in generale, della cultura del nostro Paese. Per una manifestazione culturale, il traguardo della X edizione, simbolico, ma ricco di significato, può essere paragonabile al raggiungimento della maggiore età per una persona.

Dopo le edizioni dedicate a Luigi Tenco (2018), Giorgio Gaber (2019), Federico Fellini (2020), Dante Alighieri (2021), Pier Paolo Pasolini (2022), quella di quest’anno, la numero 10 del Festival non sarà altro che una vera e propria FESTA DELLA PAROLA, esplicata e declinata in alcune delle infinite sfaccettature che la compongono: suono, denuncia, canto, lotta all’omertà, dono, poesia, ricordo, inclusione, ricerca della verità, megafono per la solidarietà, percorso di arricchimento; parola intesa anche come espressione dell’arte, in tutte le sue manifestazioni creative. Con accresciuto senso di responsabilità, il Festival punta quindi, più che mai, a offrire alla comunità di Parma e alla sua provincia contenuti di qualità, momenti di riflessione su tematiche stringenti e attuali: il percorso ancora in salita della donna nel mondo del lavoro, la scienza al servizio del futuro (e non fonte di pericolo), l’arte (e il talento creativo in tutte le sue forme) come ponte di integrazione per una migliore convivenza tra i popoli, l’accoglienza, la cultura della legalità. Il tutto arricchito da produzioni artistiche originali (molte delle quali commissionate direttamente dal festival).

Per celebrare il 100° anniversario della nascita di Maria Callas, gli spazi interni della Corale Verdi a Parma accoglieranno la personale di Carlo Gianini, un omaggio alla Divina e ad altri grandi interpreti dell’Opera. Con l’inaugurazione della mostra, l’8 giugno aprirà i battenti il programma principale del Festival, con incontri colloquiali, sfide oratorie, campagne in difesa della parola, presso la PERGOLA DELLA CORALE VERDI, dove proseguirà il 28 e il 29 giugno, per poi spostarsi il 30 giugno all’ABBAZIA DI VALSERENA (sede dello CSAC, Università di Parma), l’1 e il 2 luglio a LOSTELLO DELLA CITTADELLA con due spettacoli – concerto. La programmazione sarà arricchita dal cosiddetto FUORI FESTIVAL: 4 appuntamenti con le Pedalate con Quisquilie Letterarie (10, 17, 25 giugno, 1° luglio), 6 spettacoli – concerto all’interno della rassegna Musica In-chiostro (dal 25 agosto al 4 settembre).

Per il terzo anno consecutivo il CLUB PRO PARMA ospiterà una delle mostre del Festival della Parola, dal 3 luglio al 15 settembre. L’esposizione artistica avrà come titolo Il linguaggio della semplicità: protagonisti saranno i disegni di Cecilia Roda, in arte Lilybris.

Numerose saranno le produzioni artistiche che arricchiranno il programma 2023: dallo spettacolo di Mariangela Gualtieri a quello di Paolo Jannacci sul papà Enzo (a 10 anni dalla sua scomparsa), dal concerto di Giulio Casale, tra i migliori interpreti di Giorgio Gaber, che ripercorrerà il repertorio del signor G (a 20 anni dalla sua morte), allo spettacolo-concerto “A futura memoria”, dedicato alla giornalista Anna Politkovskaja (il 30 agosto 2023 avrebbe compiuto 65 anni), con Valentina Lodovini voce narrante.
Con loro e altri ospiti, il Festival intende esaltare opportunità, storie, esperienze, realtà, persone che solo l’Italia riesce a partorire, ma che non sempre è brava a custodire, esaltare, proteggere. Il Festival punta a rappresentare un annuale punto d’incontro di pubblici diversi per età, estrazione, etnia e, allo stesso tempo, un luogo dove convogliare tutti i componenti della famiglia, grazie all’utilizzo, accanto alla parola, di linguaggi universali e diretti, quali ad esempio la musica, la pittura, l’illustrazione.

Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso libero, ad eccezione della serata di chiusura del 4 settembre, dove Elio, nel suo spettacolo “Elio, Pierino e il lupo e …altre bestie”, delizierà il pubblico con un classico, Pierino e il lupo, per poi cimentarsi nell’opera e terminare, assieme a Cesareo, con i più celebri brani delle Storie Tese, il tutto accompagnato da 40 elementi della Filarmonica di Parma, compagine protagonista nello scorso mese di marzo nella stagione lirica dei Teatri di Modena e Reggio Emilia con la produzione
Un ballo in maschera e che, con i suoi ensemble, sarà presente anche negli omaggi del Festival a Gaber, Jannacci, Politkovskaja.
Tanti i motivi di soddisfazione e i risultati già raggiunti nel percorso di creazione di questa edizione: il rafforzamento di preziose collaborazioni (con la FIAB Parma Bicinsieme, la Delegazione FAI di Parma, la Fondazione Magnani Rocca, con il Gruppo Scuola, realtà che gestisce tra le altre cose anche l’attività dei Centri Giovani di Parma, con Il Master in comunicazione digitale mobile e social dell’Università di Parma), l’inizio della sinergia con l’associazione nazionale Donne e Scienza e con il Festival di cori “Adolfo Tanzi”, l’attracco del Festival in nuovi comuni (Felino, Medesano) e in luoghi unici per importanza e bellezza, della città di Parma (l’Abbazia di Valserena, la Certosa di Parma, Lostello nel Parco della Cittadella, Villa Malenchini), la ripresa di iniziative che vedono il coinvolgimento diretto di una fascia di età molto giovane, quali le Sfide Oratorie e la Campagna in Difesa della Parola (interrotte causa pandemia). Torna anche la sezione del Festival dal titolo Il Festival dà la parola a …, grazie alla quale realtà associative del nostro territorio avranno la possibilità di far conoscere la tipologia dei servizi che svolgono e la loro preziosa funzione sociale.
Alcuni contenuti del Festival della scorsa edizione hanno proseguito quest’anno il loro percorso: la mostra di FogliazzaBébighéng. I figli degli altri, dopo il Circolo Pro Parma, ha trovato casa prima al Centro Giovani Montanara (da ottobre ‘22 a marzo ‘23) e poi all’Istituto Salesiano San Benedetto (dal 17 marzo al 17 maggio ‘23).
Grazie ai disegni testuali di Fogliazza, si è riusciti a far parlare i ragazzi di bullismo, dei loro problemi di comunicazione, dentro e fuori dalla scuola, rafforzando allo stesso tempo le relazioni e le sinergie con i centri giovani, le istituzioni che le gestiscono e i dirigenti scolastici degli istituti superiori di Parma. Questa è forse la vittoria più grande conseguita dal Festival ed è l’anelito che s’intende con sempre più convinzione perseguire.