02.09.2013 – Chissà se il signor Mauro Sentinelli, ex manager e ingegnere elettronico della Telecom, quando incassa il suo assegno mensile di euro 91.337,18 (lordi), ha mai pensato che la sua pensione equivale a oltre 300 mensilità spettanti ad un invalido: in un solo mese l’Inps eroga al sig. Sentinelli l’equivalente di quanto incassa un disabile (meno di 300 euro mensili) in oltre 25 anni.
13 miliardi di euro all’anno: questo costano all’Inps i super-pensionati, oltre 100mila super-manager, spesso ancora in attività con incarichi prestigiosi e ben pagati.
Pensioni d’oro, o meglio scandalose, ed intoccabili: oltre il danno la beffa. Nessuna possibilità infatti di intaccare l’ammontare di queste prebende, tanto che la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità della normativa che ha istituito, dal primo agosto 2011 al 31 dicembre 2014, un contributo di perequazione sulle pensioni sopra i 90.000 euro lordi annui disposto dall’allora ministro Tremonti. L’Inps dovrà restituire circa 40 milioni di euro annui.
Cosa dovrebbe pensare un disabile, col suo misero assegno da meno di 300 euro al mese, spesso costretto a dover anche dimostrare di avere ancora diritto a tale assegno sottoponendosi a visite di revisione che in diversi casi decretano clamorosi miglioramenti clinico-sanitari, che a volte prevalicano i limiti della medicina e si spiegano soltanto con l’intervento divino.
In questi giorni si parla di adeguamento delle pensioni minime, con il progetto di innalzarle ad almeno 750 euro mensili: nessun risalto invece per l’iter perlamentare della legge di iniziativa popolare per cui la Anmic ha raccolto 300mila firme, che dovrebbe essere oggetto dei lavori di una Commissione Parlamentare, che mira all’adeguamento dell’assegno di invalidità alle pensioni minime Inps.
Vista la situazione politica attuale e la probabile crisi di Governo che si annuncia imminente, agli oltre 2 milioni di invalidi resta soltanto una strada: ora che di questi 100mila super pensionati si conoscono nomi e cognomi, si potrebbero rivolgere direttamente a loro per ottenere una integrazione economica. Se il sig. Sentinelli e i suoi “colleghi d’oro” si accollassero in media una ventina di contributi a testa di 300 euro l’uno, con soli 6000 euro mensili a testa avrebbero raddoppiato le prebende degli invalidi.