06.02.2013 – Le meraviglie della montagna, e dello sci, alla portata di tutti. Anche, naturalmente, delle persone con disabilità. Anche le persone disabili possono infatti avvicinarsi alla neve e imparare a sciare: servono impegno, impianti accessibili e istruttori formati. Alla scuola di sci Schia Monte Caio ci sono cinque “nuovi” maestri di sci: o meglio, cinque maestri che hanno ottenuto la specializzazione necessaria per l’insegnamento dello sci alle persone disabili. Si tratta dei 5 istruttori Fisi Matteo Botti, Benedetta Ghiretti, Roberto Pagani, Paolo Sirelli e Maria Pia Zammarchi, che hanno frequentato il corso di specializzazione organizzato dal Collegio regionale dei maestri di sci a Sestola. La loro partecipazione al corso, sostenuta dalla Provincia di Parma in collaborazione con il Cus Parma, è nata dalla necessità di incentivare ulteriormente la pratica di sport invernali da parte di persone con disabilità nel nostro territorio: per avvicinare i disabili allo sci è necessario che possano contare su maestri non solo preparati ed esperti ma specializzati, di qui la scelta di procedere a una formazione ad hoc.
Per la Provincia si tratta di una scelta non isolata, ma in linea con un lavoro già intenso svolto in questi anni per avvicinare le persone con disabilità alla montagna. In particolare d’inverno, con le tante opportunità offerte dal nostro Appennino e dalle sue strutture: Appennino e strutture accessibili e attrezzati per i disabili.
Oggi il responsabile dell’Agenzia per lo Sport della Provincia Walter Antonini ha incontrato i cinque maestri in piazza della Pace.
“Ho voluto incontrarvi perché voi rappresentate un altro pezzetto di un lavoro che in questi anni la Provincia ha cercato di fare sugli sport invernali. Con voi facciamo un passo in più: posizioniamo il nostro territorio su un ottimo livello di presenza anche professionale. Con queste professionalità nuove abbiamo cercato di colmare un vuoto, ora aspettiamo la gente: aspettiamo ragazzi e ragazze disabili che abbiano voglia di iniziare a provare questa esperienza”, ha detto Antonini ai maestri.
Il corso di specializzazione si è articolato in un modulo teorico e uno pratico, per un totale di 64 ore di lezione. Sono state affrontate le varie disabilità motorie, sensoriali e mentali, facendo tra l’altro esperienza sulle piste da sci del Monte Cimone grazie alla partecipazione di un gruppo di ragazzi di varie età affetti da cecità, spina bifida e patologie mentali. E l’esperienza è stata importante sia per i maestri sia per gli allievi: sul campo si è infatti potuto constatare che i ragazzi oltre all’apprendimento dello sci hanno ricevuto indubbi benefici di carattere generale, già solo nel trovarsi in un ambiente diverso dal solito a fare cose che prima pensavano essere loro precluse.
Molto soddisfatto Rocco Comani, consigliere regionale Fisi: “Ho accolto subito questa richiesta di Walter, personalmente ma anche come rappresentante della Fisi. E chissà che non ci possano essere atleti che parendo da qui arrivino a un buon livello agonistico”.
Tanta “energia” anche nelle parole dei maestri. “È stata una bellissima esperienza. Tenevo molto ad avere questa specializzazione, anche perché la richiesta c’è. Ora servono le attrezzature, ad esempio qualche monosci oltre agli slittini che già abbiamo: sarebbe importante poterci contare”, ha osservato Benedetta Ghiretti, trovando d’accordo i colleghi. “Nel corso abbiamo fatto esperienza con ragazzi affetti da spina bifida, e devo dire che farli sciare è stata una gioia immensa. Vorremmo portare anche a Schia tanti ragazzi con disabilità e poterli aiutare a sciare”, ha aggiunto Maria Pia Zammarchi. “Abbiamo già organizzato una giornata con i non vedenti, il 26 gennaio, ed è stato molto bello. Bello e importante: perché è importante che anche queste persone possano vivere la montagna come va vissuta”, ha spiegato Roberto Pagani. “Il corso è stato utile perché ci ha aiutato anche a capire le diverse patologie delle persone con disabilità: ci è stato insegnato come comportarci con loro e come confrontarci con loro”, ha aggiunto Matteo Botti. Per Paolo Sirelli, anche consigliere del Collegio regionale dei maestri di sci, “il corso è stato davvero interessante, ora ci vorrebbe uno sponsor o qualcuno che ci aiuti per le attrezzature. Stiamo ragionandone anche a livello di Collegio regionale”. A margine dell’incontro Sirelli ha sottolineato le potenzialità enormi del binomio montagna-disabilità proprio per il benessere delle persone disabili: “Abbiamo potuto vedere anche sul campo i benefici che i disabili hanno ad affrontare un ambiente bello, pulito e salubre come la montagna, facendo una cosa diversa dalla routine”.
Sulle attrezzature Antonini ha assicurato impegno: “Ci stiamo riflettendo. Stiamo valutando il noleggio per quest’inverno, e per l’anno prossimo speriamo di poter arrivare a un paio di monosci”.
Ora i cinque maestri neo specializzati sono a disposizione, nella stazione invernale di Schia, di tutte le persone disabili che vogliano avvicinarsi allo sci. Per loro questa è un’opportunità in più: ed è una nuova occasione per mostrare come neve e montagna non costituiscano affatto una barriera per la voglia di fare sport dei disabili.

Il programma del corso di specializzazione di Sestola
Modulo teorico: studio delle varie disabilità (motorie-psichiche-sensoriali); dinamiche psico-educative nell’accoglienza e relazione con persone con disabilità; patologie psichiche e neuromotorie; insegnamento dello sci a non vedenti; conoscenza dei tipi di sci per persone con disabilità motorie.
Modulo pratico: prove di guida e di insegnamento a non vedenti e ipovedenti; insegnamento a persone con disabilità mentali; preparazione dell’attrezzatura e insegnamento a ragazzi affetti da spina bifida.