26.06.12 – Questa settimana all’interno del Blog dell’Anmic vi voglio parlare un po’ di novità burocratiche in particolar modo di Isee sì perché ci sono due grandi novità che il Ministero del Welfare ha introdotto rispetto all’Isee in vigore quest’anno e sono le seguenti cioè la considerazione, per la stima della condizione reddituale, del nucleo familiare del beneficiario – compresi per determinate condizioni i figli non conviventi, che “valgono” una componente aggiuntiva – e il conteggio nel patrimonio dell’interessato delle donazioni recenti (fatte nei tre anni precedenti) di immobili a favore di persone tenute agli alimenti nei suoi confronti. Misure che sintetizzano l’obiettivo del ministero: mettere a punto strategie mirate di selezione dei beneficiari delle prestazioni, in un’ottica di equità e in un quadro di scarsità delle risorse disponibli. E inoltre, porre un argine alle “furbizie” che oggi azzerano il reddito del potenziale beneficiario alla vigilia della richiesta di prestazioni.
Mentre la seconda grande novità introdotta più in generale è che la condizione di disabilità incide sul calcolo del reddito: all’ammontare complessivo andranno sottratte le spese sanitarie fino a 6mila euro e le spese o franchigie riferite al nucleo familiare e modulate per le differenti ipotesi in cui esso comprenda persone con disabilità media, grave o non autosufficienti. Ci sono però delle perplessità perché da una prima simulazione fatta dagli esperti della Fish la Federazione per il superamento dell’handicap, è emerso che ci sono delle iniquità come la decisione di includere nell’indicatore della situazione reddituale anche «trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari, incluse carte di debito e buoni spendibili per l’acquisto di servizi se denominati in euro, a qualunque titolo percepiti da amministrazioni pubbliche». Una scelta che, combinata con l’eliminazione dalla scala di equivalenza del parametro aggiuntivo di 0,50, attualmente previsto nel caso di presenza nel nucleo di una persona con disabilità grave o non autosufficiente, comporterebbe effetti distorsivi, a svantaggio proprio dei disabili più gravi e dei non autosufficienti. Ci sono però anche delle partite aperte per quello che riguarda le prestazioni sociali di livello essenziale alle quali il Ministero del Welfare vuole applicare l’Isee e alla quale applicazione le regioni sono contrarie, speriamo che questa trattativa se così si può chiamare venga vinta dalle regioni perché almeno agevolerebbe le famiglie che hanno al loro interno persone con disabilità gravi o non autosufficienti.
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http://www.sanita.ilsole24ore.com/PrimoPiano/Detail/1405475
Mentre se volete dare un’occhiata all’ultima bozza di DPCM in discussione cliccate il link qui sotto:
Spero di essere stato chiaro e di avervi aiutato a capire un po’ meglio questa nuova normativa, fatemi sapere cosa ne pensate commentando l’articolo.