12.09.2011 – Si è svolto nei giorni scorsi presso la sede della Provincia in piazzale della Pace il primo incontro operativo del progetto Liberaccesso, volto al monitoraggio delle barriere architettoniche in Provincia. Si tratta di una iniziativa finanziata al 75 per cento dalla Fondazione Cariparma e al 25 per cento dalla Provincia, realizzata in collaborazione con l’Anmic di Parma, che sarà il “braccio operativo” del progetto, e con il contributo prezioso della Prefettura e della Conferenza Permanente presso la Stessa.

Siamo partiti proprio da uno studio della Prefettura – spiega il dottor Stefanini, Consulente della Provincia per la disabilità – sulle barriere architettoniche negli edifici pubblici o dove si erogano servizi pubblici del 2003. Tale monitoraggio evidenzia una situazione nel complesso soddisfacente, ma che presenta molte criticità, soprattutto per quanto riguarda l’accessibilità degli edifici dove si erogano servizi. Con la consapevolezza che la mobilità è un diritto costituzionalmente garantito, abbiamo pensato a questo progetto per poter monitorare la situazione in tutta la Provincia, in enti pubblici, sedi istituzionali e sedi dei servizi nel territorio provinciale, per raggiungere una maggiore e puntuale consapevolezza del fenomeno e creare le basi per interventi adeguati del suo superamento”.

Alcuni comuni hanno avviato significativi processi di abbattimento delle barriere, sia orizzontali che verticali, nei propri edifici e nel territorio. Altri denunciano ritardi difficilmente comprensibili da parte dei cittadini in difficoltà. Il territorio montano, sia per morfologia che per minori risorse, presenta situazioni a volte di difficile soluzione e ancora non adeguate al rispetto dei diritti delle persone.

Il nostro territorio presenta anche una condizione demografica che sollecita ad una particolare attenzione ai temi della accessibilità: la popolazione anziana rappresenta una percentuale sempre più alta e, soprattutto nei comuni montani, significativa che richiederebbe una attenzione davvero particolare.

Contemporaneamente è cresciuta l’attenzione e l’attesa di risposte da parte dei cittadini e delle associazioni che le rappresentano, in particolare di quelle che tutelano prioritariamente interessi di persone con deficit fisico e sensoriale.

La consapevolezza che la ricerca può promuovere nel territorio potrà favorire l’assunzione di responsabilità ulteriore e concreta per affrontare i problemi ancora presenti.

Il primo incontro operativo è servito a pianificare i diversi passi che verrano compiuti per realizzare il progetto: l’Anmic selezionerà quattro ricercatori universitari con studi adeguati alle spalle (Igegneri, Architetti, Geometri), garantendo la priorità a chi ha seguito corsi di formazione in materia, in particolare presso il Centro Adattamento Ambiente Domestico che ha sede presso il Comune di Parma. I quattro ricercatori avranno sei mesi di tempo per compiere le ispezioni sul territorio e compilare le relative schede analitiche da cui verranno poi estratti ed esaminati i dati da cui sarà possibile evidenziare le criticità e tracciare un quadro della situazione generale in Provincia.

In particolare saranno oggetto di analisi:

Le sedi Municipali e Istituzionali degli altri Enti Territoriali in relazione alla accessibilità e fruibilità degli spazi interni da parte di cittadini e/o dipendenti con disabilità.

Le Scuole pubbliche e paritarie della accessibilità, intesa sia come accessibilità esterno – interno che nella fruizione dei diversi spazi in cui si articola la vita scolastica (aule, laboratori, servizi igienici, segreteria, spazi gioco, cortili e parcheggi prospicienti, presenza di segnaletica braille e in formati facilmente leggibili, presenza di forme di assistenza e sostegno per assicurare l’accesso ove non possibile autonomamente, ecc…).

Le stazioni di fermata delle linee ferroviarie, e lo stato di attuazione della mobilità accessibile da parte della TEP.

Alle scuole verrà inviata una scheda di auto verifica della situazione dell’edificio, degli spazi, dei percorsi e dei servizi di supporto presenti. La visita diretta sarà riservata a quelle che non sono in grado di rispondere autonomamente o le cui risposte non corrispondono ad una lettura che della situazione possano aver dato altri soggetti che con la scuola collaborano (operatori scolastici, genitori, associazioni, …).

Altri servizi verranno censiti tramite auto compilazione di una scheda di rilevazione (Uffici postali, Stazioni Carabinieri, altri soggetti dell’amministrazione statale a livello territoriale), salvo la ulteriore somministrazione da parte del ricercatore sulla base delle incongruenze rilevate o segnalate dai rappresentanti delle associazioni, al fine di una corretta valutazione delle barriere presenti.

 

QUADRO ECONOMICO di Progetto

Costo complessivo 45.000,00
Importo copertura economica da parte del soggetto richiedente 15% 6.750,00
Ulteriore copertura per personale della Provincia 10% 4.500,00
Percentuale copertura 25 %
Contributo richiesto a Fondazione CR Parma 33.750,00

PIANO DEI COSTI DA SOSTENERE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO

Categorie di spesa Voci di spesa Importo Netto IVA totale
Spese generali Spese segreteria e varie, postali, telefoniche, 500,00
Produzione materiali di verifica e monitoraggio 1.000,00
Risorse umane Formazione ricercatori 1.000,00
Esperto ANMIC 6.000,00
Personale Provincia 4.500,00
quattro contratti per ricercatori 32.000,00
Costo complessivo 45.000,00

 

PIANO DELLE RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE PER IL FINANZIAMENTO DEL PROGETTO

Fonti delle risorse Importo

Contributo richiesto alla Fondazione

33.750,00

Risorse proprie (di cui 4.500 a copertura personale della Provincia)

11.250,00
Contributi richiesti ad altri soggetti