02.11.2018 – Siamo stati derubati. I ladri, nella notte tra domenica e lunedì, sono entrati nella nostra sede e in quella del Cepdi e hanno fatto razzia di strumentazioni tecnologiche al servizio dei ragazzi disabili. Siamo indignati, arrabbiati, sconcertati.
La cronaca (dalla Gazzetta di Parma di martedì 20 febbraio 2018)
I ladri questa volta se la sono presa con i più deboli: nella notte tra domenica e lunedì sono entrati nella struttura di via Stirone dove hanno la sede importanti associazioni della città che si occupano di persone con disabilità e hanno razziato tutto quanto potevano. In particolare strumentazione elettronica per un bottino complessivo dell’ordine dei cinquemila euro.
In quel complesso hanno la sede Cepdi (Centro provinciale di documentazione per l’integrazione) e Anmic (Associazione nazionale mutilati ed invalidi civili), che a sua volta ospita anche altre associazioni come Aisla (Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica), Fondazione Trustee e Cip (Comitato italiano paralimpico) che si occupano quotidianamente di assistenza, diritti e integrazione dei disabili.
Non c’era niente che abbia potuto fermare i malviventi, che, approfittando di una finestra chiusa male, si sono intrufolati nell’edificio, portando via diverso materiale tecnologico, in particolare cinque computer portatili e quattro tablet.
Hanno poi preso di mira il distributore automatico di caffè: l’hanno scassinato per rubare le monete. Una manciata di euro, da aggiungere ai pochi soldi che hanno trovato frugando nei cassetti, per un totale di una cinquantina di euro in contanti.
In tutto, il valore della refurtiva ammonta a circa 5 mila euro: moltissimo per realtà che fondano la propria attività soprattutto su donazioni e volontariato.
Danilo Amadei, presidente del Cepdi, è molto amareggiato: «È un grande dispiacere, soprattutto perché sono stati portati via degli strumenti che non hanno un valore commerciale – spiega -. Quei computer e quei tablet non hanno un mercato al di fuori del loro utilizzo specifico: si tratta infatti di ausili per aiutare nella didattica i ragazzi con disabilità o con difficoltà di apprendimento».
In quegli apparecchi ci sono dei software importanti, costosi e utilissimi per gli studenti che senza non possono avere le stesse possibilità dei compagni di scuola nel seguire i programmi didattici.
«Il Cepdi si appresta a festeggiare i 20 anni di attività (venerdì alle 17 nell’Aula Magna dell’Università) – sottolinea Amadei – e ci aspettavamo tutt’altro che questo regalo. Ci ha però fatto molto piacere che chi ha saputo di questo danno si è reso disponibile per darci una mano».
È a terra anche il morale di Alberto Mutti, presidente dell’Anmic: «Dopo l’alluvione del 2014, quando abbiamo avuto danni per migliaia di euro e siamo andati in seria difficoltà, ogni volta che ci tolgono qualcosa tendiamo ad abbatterci. Poi per fortuna la solidarietà della gente ci fa ritrovare forza e sorriso. Speriamo che sia così anche in questa occasione».
Il furto è stato denunciato ai carabinieri di Parma, che si sono recati in via Stirone per i rilievi del caso.
La lettera al ladro (del nostro vicepresidente Walter Antonini)
“Se uscendo dalla nostra Associazione, rubando computer e materiale educativo, hai pensato di essere furbo, agile e fortunato, spero tu sia capace anche di aprirne uno, prima di rivenderlo per pochi euro a un ricettatore. Scoprirai allora che hai tolto a dei bambini con difficoltà di apprendimento l’unico mezzo a loro utile per crescere e imparare come gli altri. Scoprirai che in quei computer ci sono i sogni, le speranze e i progetti di vita migliore di ragazzi disabili e delle loro famiglie che dovranno ricominciare dall’inizio tra mille difficoltà.
Non so quanto ci farai in termini economici, ma sappi che, grazie alla sensibilità della nostra città noi ripartiremo più forti di prima, e non ci fa paura il tuo ritorno, perché la nostra voglia di aiutare i più deboli e i più fragili è mille volte più importante delle tue fantasie da piccolo Diabolik della pianura”.
Walter Antonini