06.10.2011 – La sezione di Parma dell’Anmic, venuta a conoscenza dei tagli operati dal comune sugli importi delle borse lavoro per i disabili, si è immediatamente attivata per chiedere un incontro ai dirigenti comunali preposti al fine di avere chiarimenti e spiegazioni, non ritenendo sufficientemente tranquillizzanti le successive dichiarazioni del segretario generale del Comune Pinzuti.
Lo scorso mercoledì 5 ottobre una delegazione formata dal presidente Alberto Mutti , dal vice presidente Ivano Gardelli e dal consigliere Massimo Fragalà dell’Anmic e dal presidente della Gioco Polisportiva Lopresti, è stata ricevuta al Duc dalla dottoressa Menichini che ha spiegato che i tagli sono stati decisi in funzione di una necessaria razionalizzazione delle risorse dovuta ai tagli dei finanziamenti agli enti locali e messi in atto cercando di applicare un criterio di equità tra i vari beneficiari. La stessa dirigente ha però assicurato l’impegno dell’Amministrazione nel reperire i fondi necessari a garantire la copertura delle 213 borse lavoro in corso fino alla fine del 2011. L’incontro è stato anche l’occasione per un confronto sulla condizione generale dei disabili e sulle prospettive, tutt’altro che rosee, per gli anni a venire.
La discussione ha evidenziato come le risorse finanziarie a disposizione dei comuni siano destinate a subire una costante e progressiva diminuzione nei prossimi anni: queste nefaste condizioni costringeranno ad operare delle scelte dolorose, ma purtroppo inevitabili. E’ così emersa la convinzione che vada avviato un tavolo di confronto tra Associazioni, Comune e Provincia per definire insieme i criteri e le strategie da mettere in campo per ottimizzare le risorse limitando al massimo la diminuzione di servizi e benefici che i tagli costringeranno sicuramente ad operare.
I rappresentanti dell’Associazione sottolineano, d’accordo con i funzionari comunali, come sia più che mai opportuno interpellare le associazioni, che meglio conoscono problematiche e disagi dei disabili, nel momento di prendere decisioni che, pur inevitabili, non devono comunque cadere sulla categoria come macigni piovuti improvvisamente dal cielo. In questo senso le Associazioni e la Consulta per i Disabili devono diventare un “ponte” che collega tra loro le Istituzioni locali aiutandole, con le proprie competenze e conoscenze, ad operare nel modo migliore e nell’interesse dei disabili.